mercoledì 4 giugno 2008

I politici italiani


"Meschini, meschini, meschini, non solo in Forza Italia, negli altri partiti sono pure gli stessi. E appena vengono investiti di qualche carica, onorevole, senatore, chi sa chi cazzo si credono di essere, dei superuomini...sono stupidi, perchè poi vanno là e vanno a fare quello che gli dice l'uomo più rappresentativo del momento, di D'Alema, di Forza Italia e vengono qui e pare che è arrivato chissà chi. Andrea Zangara di Bagheria, quello che è stato senatore della Democrazia Cristiana, ora è deputato regionale. Questo faceva il marmuraru (il cavatore di pietre), a Bagheria lo chiamano Andrea "u marmuraru", va bene? Io ti posso dire che dal punto di vista delle amicizie politiche lui ce ne ha, per esempio con Mattarella, ma dal punto di vista dell'uomo della strada lui è nessuno. Lui non sa un cazzo. Se tu ci vuoi parlare di argomenti diciamo di vita, di argomenti di economia, non parla, non sa parlare, non sa niente... è questo è uno di quelli che arriva là e vota e determina le mie cose, le tue cose...questi sono i politici. Nino, questi sono i politici..."


Non è Beppe Grillo a parlare durante il V-Day. Non e' un intellettuale, un moralista, un giornalista famoso (magari di un importante giornale straniero) ne' una persona onesta che si scandalizza della classe politica italiana. Non e' un mio commento ne' quello di un mio amico o parente.
A parlare (ascoltato dai Carabinieri che avevano nascosto una microspia nella sua auto) è Simone Castello, un imprenditore ortofrutticolo di Villabate, vicino a Palermo, uomo di fiducia di Bernardo Provenzano per il quale consegna per anni pizzini in tutta la Sicilia. Il Nino a cui parla Castello è Nino Mandalà, boss mafioso di Villabate, amico - e un tempo socio - di Enrico la Loggia e Renato Schifani. Braccio destro di Nino Mandalà è Francesco Campanella, ora pentito, presidente del consiglio comunale di Villabate (poi sciolto per mafia), presidente nazionale dei giovani dell'UDEUR; la persona che falsificò una carta d'identità per permettere a ziu Binu (Provenzano) di andarsi a farsi curare in una clinica privata in Costa Azzurra. I testimoni di nozze di Francesco Campanella sono Clemente Mastella e Salvatore Cuffaro. Devo aggiungere altro?


Ho tratto questa frase dal libro "I COMPLICI - tutti gli uomini di Bernardo Provenzano da Corleone al Palrmanto" scritto da Peter Gomez e Lirio Abbate. Quest'ultimo, dopo l'uscita del libro, è stato minacciato più volte di morte dalla mafia e da allora vive sotto scorta.

1 commento:

Isaac Dick ha detto...

E' fisicamente impossibile continuare a scavare. DEVE per forza succedere qualcosa, a questo punto non importa più se terribile o fantastico.