mercoledì 4 luglio 2007

L'Italia e il web 2.0


Quanto si parla in Italia di web 2.0? In Francia e nel resto del mondo molto. In Italia i telegiornali non hanno tempo di parlarne, forse perché occupati a riportare i discorsi fuori dal tempo e dal mondo della casta dei politici italiani. Unica eccezione: leggo su Pandemia che il TG1 ha dedicato un minuto e mezzo (un minuto e mezzo...) a Facebook in chiusura dell'edizione delle 20...
Come ho detto già in un altro post, bisogna evitare di guardare i telegiornali per avere dell'informazione: internet é l'informazione, là ci sono i contenuti (film, musica, etc..), le notizie senza filtro e le verità che giornali e TV omettono. Certo, cercare le informazioni é più faticoso che riceverle passivamente dalla TV. In Italia pochissimi usano il web quotidianamente per informarsi: molti lo considerano ancora nella sua versione "1.0", cioé come un luogo di svago o un mezzo per fare degli acquisti. Internet non é (o meglio, non é più) tutto questo. I siti internet non sono più costruiti per gli utenti di internet ma sono fatti da loro (pensate a Youtube per esempio). È questo il cosidetto passaggio al web 2.0.
Uno dei fenomeni più evidenti del web 2.0 sono sicuramente i social network. Siti come Facebook, Linkedin, etc... permettono alle persone di stabilire delle relazioni (affettive, professionali, etc...) e magari di conoscersi nella vita reale. Il video qui sopra spiega brevemente cosa sono e come funzionano questi siti. Come vedrete, il video é stato fatto dagli stessi autori che hanno ideato quello sui feed RSS che ho pubblicato qualche giorno fa.

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