venerdì 23 aprile 2010

Firme e firme

Oggi stavo leggendo la mia copia pdf del Fatto quando, arrivato all'ultima pagina, vedo questa enorme pagina pubblicitaria della FIAT che annuncia il lancio di "Fabbrica Italia": il piano industriale che prevede di raddoppiare la produzione industriale e tante altre belle cose...vedremo.

Comunque, ecco la pagina:
Leggo il comunicato e poi vedo chi l'ha firmato: l'AD di FIAT Sergio Marchionne e il Presidente John Elkann, appena subentrato a Montezemolo.
Non so perché, ma sono rimasto impressionato dalla differenza degli stili delle due firme.
Questa é quella di Marchionne:
Ok, classica firma di un manager con grandi responsabilità: illeggibile, tratti semplici, lettere piccole, sottolineata per rafforzare la sua importanza (lo direbbe qualsiasi grafologo). Niente di sorprendente.

Poi guardo quella di Elkann:

Lettere enormi, stile infantile, tutta sbilenca. Non assomiglia alle firme che facevamo alle medie? Al massimo a 18 anni sulla patente di guida, quando la firma veniva tutta storta perché la dovevi fare sul volante dell'auto.

Per convincervi, provate a guardare la stessa firma su con un altro sfondo:


Allora? Non vi ricorda la scrittura di un ragazzino delle medie? Non lo vedete ancora? Magari con qualche aggiunta diventa più facile:


Come va così? Adesso é uguale alle firme che facevamo sui biglietti di auguri per decimo compleanno del nostro migliore amico (io però non mettevo il cognome...).

Però, dato che John Elkann é diventato Presidente della più grande multinazionale d'Italia a soli 34 anni e con una semplice Laurea in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Torino (e per chi ha fatto il Poli sottolineo g-e-s-t-i-o-n-a-l-e), magari deve essere un genietto e a dieci anni disegnava già così:


O magari é solo il nipote di Gianni Agnelli e poteva anche essere analfabeta che tanto quel posto era suo di sicuro...

2 commenti:

Isaac Dick ha detto...

E questa invece è la discendenza paterna, banchieri ebrei e fascisti antisemiti convinti (!?), un bel mix non c'è che dire. Direi che la costante sono sempre e solo i soldi:

Nasce da un padre francese e da una madre italiana, ambedue di religione ebraica. Il padre, Jean-Paul Elkann (1921-1996)[1], banchiere e industriale, è stato presidente della Comunità ebraica di Parigi (1967-1982)[2] e a lungo ai vertici dell'amministrazione della Christian Dior SA. La madre, Carla Ovazza, discende da una famiglia di banchieri di Torino (nel 1976 fu vittima di un sequestro di persona). Un suo zio, il banchiere Ettore Ovazza (1892-1943)[3], convinto aderente al Fascismo e amico di Mussolini[4], fondatore del giornale ebraico antisionista La Nostra Bandiera, fu assassinato nel 1943 dai nazisti insieme a tutta la sua famiglia[5].

Anonimo ha detto...

Purtroppo la media è veramente bassa....meno male che ancora in Italia esistono delle teste pensanti e attenti ossevatori; ci fa sentire meno soli e sperare per un futuro diverso.
NICOLADURANO