mercoledì 11 febbraio 2009

W l'Estonia!


Questa notizia cade proprio al momento giusto. Un sondaggio Gallup ha chiesto a un campione significativo di abitanti di 143 nazioni nel mondo quanto contasse la religione nella propria vita quotidiana. Nelle nazioni piu' povere (in Africa sub-Sahariana e Asia) la ragione conta moltissimo nella vita di tutti i giorni (in Egitto ha risposto si' il 100% degli intervistati). Nelle nazioni dove la qualita' della vita e' la ricchezza pro-capite sono le piu' alte al mondo (penso ai Paesi scandinavi), la religione non e' tra le prime preoccupazioni quotidiane. I Paesi ex-sovietici sono tra i meno attaccati alla religione (l'Estonia e' prima in classifica!), ma questo e' dovuto soprattutto a settant'anni di dittatura comunista durante i quali la religone era da praticare in clandesitinita'. 
Che l'importanza della religione sia legata agli standard di vita non mi stupisce affatto: nelle regioni povere del mondo e' infatti l'unico strumento per poter evadere, almeno con il pensiero, da una vita fatta di miseria e per poter sperare un giorno in una vita migliore.  
Ma veniamo all'Europa. Mi piace notare come l'Italia e la Francia siano agli antipodi. L'Italia, insieme al Portogallo e alla Grecia (gurdacaso le ultime Nazioni sempre al fondo di qualsiasi classifica europea) e' il Paese dell'Unione dove la religione conta molto di piu' nella vita quotidiana rispetto agli altri Paese europei. La Francia (il Paese - lo ricordo - dove si e' sviluppato l'Illuminismo e tutto quello che ne e' conseguito) e' uno dei Paese meno credenti al mondo. Confermo, per esperienza personale, questa differenza.
La laicita' dello Stato (quella vera, non all'italiana) e' uno dei pilastri della Republique. La religione qui viene vissuta in modo privato e senza interferenze con la politica dello Stato, in modo da garantire il rispetto del credo e dei diritti di tutti. Questo principio viene insegnato nelle scuole francesi (dove non ci sono ne' crocifissi ne' veli) gia' dalle elementari. La religione e' quindi meno presente nella vita di tutti i giorni dei francesi: non e' nel nome di alcun partito politico, i capi religiosi non passano tutti i giorni alla TV, i fedeli dei vari credi pregano nei loro rispettivi luoghi di culto senza generare polemiche sui giornali, etc... Ecco perche' secondo me i Francesi non reputano la relgione tra le cose piu' importanti.
In Italia e' l'esatto contrario: la religione pervade ogni ambito della vita quodidiana e vuole avere un ruolo da protagonista nella vita (e nella morte) di ogni cittadino italiano, poco importa la sua fede. Risulta quindi naturale che per gli Italiani essa abbia un peso cosi' importante. Caso esemplare di come sia quasi asfissiante il peso della relgione in Italia e' la vicenda di Eluana Englaro: qualcuno mi deve spiegare cosa c'entrava la Chiesa (o meglio il Vaticano, uno stato estero) in tutta questa faccenda perche' io proprio non l'ho capito

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