mercoledì 28 novembre 2007

Come nel 2005?

Spesso nel mio blog critico il "sistema Italia" e lo paragono a quello che vedo qui a Parigi. La Francia però non è il paese dei balocchi e anche lei ha i suoi problemi. Uno di questi è il disagio delle periferie francesi, le banlieues. In questi giorni sono socoppiati di nuovo incidenti tra i giovani delle banlieues e la polizia. Come accadde nel 2005, la scintilla della rivolta è stata la morte di due ragazzini, apparentemente per colpa della polizia, ma le versioni, come sempre, sono discordanti.
Anche se vivo a Parigi, questi scontri mi sembrano lontanissimi. Primo perchè le TV e giornali ne parlano poco; secondo perché i Francesi preferiscono non trattare l'argomento. Nel 2005, quando stavo facendo il mio stage a France Telecom R&D, chiedevo ai miei colleghi francesi cosa ne pensassero di quello che accadeva fuori dalle mura di Parigi. Commenti banali, quasi sottovoce e subito cercavano di cambiare argomento, come se si vergognassero dell'immagine che tutti i media del mondo stavavano dando della loro Francia. I politici si impegnarono a cambiare radicalmente le cose, come ad esempio non discriminare chi abita in periferia, ma, visti i risultati di questi giorni, non ci sono stati grandi cambiamenti.
La cosa grave è che queste rivolte non scoppiano solo dopo che c'è scappato il morto, ma possono nascere anche da un controllo di biglietti, come alla stazione parigina della Gare du Nord dove, otto mesi fa circa (ne hanno parlato in Italia?) c'è stata una vera e propria battaglia durate ore tra la Polizia e i giovani venuti dalla perferia. Si stanno anche organizzando delle vere e proprie bande, in conflitto tra loro, comme quella delle Gare du Nord o quella della Défense che si sono affrontate qualche mese fa a Pigalle creando il caos tra gli abitanti e i turisti venuti a visitare il Sacré-Coeur e il Moulin Rouge.
Mi dilungo un po' ma vorrei spiegare a chi legge i giornali in Italia che cosa si intende per "periferia di Parigi". La città di Parigi, come estensione, è piccolissima: circa 10 km di diametro, credo una delle più piccole capitali al mondo. A segnare i confini del comune di Parigi c'è il boulevard périphérique: una specie di tangenziale cittadina lunga 35 km che fa il giro tutto intorno alla capitale. E collegata alle principali autostrade francesi e permette di entrare in città grazie a un sistema di "porte". Già negli anni '60-'70, quando fu cotruito il périph' (come lo chiamano i parigini), ci furono critiche da parte dei comuni periferici: si accusava Parigi di volersi isolare e di costruire un moderno muro verso la periferia, vista come sorgente di problemi. Tutto quello che è dentro il periph' è la Parigi conosciuta in tutto il mondo: i monumenti, le foto da cartolina, il Louvre, la Tour Eiffel, i ponti sulla Senna, i grandi magazzini, etc... Tutto quello che al di là del periph' è la banlieue, la periferia. Dentro 2 milioni di persone, fuori più di 9 milioni. Dentro la pulizia, le case chic, la ricchezza, i cinema, le iniziative culturali, il lavoro, la polizia dappertutto; fuori il degrado e il nulla. Parigi è come se fosse "assediata" dalla sua perifieria. Anche tra le periferie ci sono delle differenze: a sud la periferie chic, abitate da gente benestante che cerca la tranquillità senza allontanarsi troppo da Parigi; a nord le case popolari abitate perlopiù da immigrati che faticano a integrarsi. I poveri ghettizzati a nord, i ricchi che si ghettizzano al sud, come a Neully-sur-Seine (dove Sarkozy è stato sindaco per diversi anni), la città più ricca di Francia, dove l'edilizia popolare è solo al 3% (mentre per legge dovrebbe essere al 20%). Ovviamente è soprattutto a nord di Parigi che scoppiano gli scontri.
Ormai abito da tre anni a Parigi e in tutto questo tempo non ho visto miglioramenti, anzi. Sarkozy presidente della Repubblica poi non è stato ben visto dalla gente delle banlieue perchè se lo ricordano ancora quando era Ministro dell'Interno, cioè il capo della Polizia. Adesso è in visita ufficiale in Cina: vedremo cosa dirà (e farà) quando tornerà a Parigi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Come sempre cogli il senso degli avvenimenti ..e ci aiuti a capirne le origini e a intravederne gli sviluppi. Grazie.
Pà e mà

FREE PRESS ha detto...

W i casseur!!!
è come fosse una piccola rivoluzione francese contro il potere snob e ricco!
Della sommossa nel metrò anche i TG avevano detto qualcosa, ma in modo molto marginale

Ciao PIOT!!
Civilizza questi Galli