lunedì 14 maggio 2007

20 anni di Erasmus


Il programma Erasmus compie 20 anni! Dal 1987 ad oggi quasi duecentomila studenti sono partiti dalle università italiane per trascorrere un periodo di studio all'estero...e tra questi ci sono anch'io!
La mia impressione sull'esperienza Erasmus é comune alla stragrande maggioranza di chi ha avuto la fortuna di poter partire: é un viaggio straordianrio durante il quale non si finisce mai di apprendere: l'indipendenza, il rispetto per le culture differenti, le lingue, le tradizioni... Nei rapporti con gli altri studenti Erasmus ci si dimentica pian piano che ciascuno di noi arriva da un Paese diverso e alla fine del viaggio non ci fai più caso al fatto che stai cenando con un catalano, che stai andando ad una festa con un tedesco e un francese o che stai parlando con un norvegese: ti sembra di far parte della stessa comunità; secondo me é questa l'unione europea.
Per chi sta facendo ancora l'università, il mio consiglio é ovviamente quello di partire. Sono ancora pochi (soprattutto in Italia) i laureati che hanno trascorso un periodo di studi all'estero. E' vero che uno degli ostacoli più grandi rimane sempre il finanziamento dei mesi passati fuori casa. Le borse di studio europee o delle università italiane (grazie Politecnico di Torino!) coprono solo in parte le spese che si devono affrontare. In questi giorni, in occasione delle celebrazione dei vent'anni del progetto Erasmus, si sono fatte enormi promesse per aumentare i finanziamenti per favorire le esperienze internazionali (Prodi ha addirittura proposto di inserire un periodo obbligatorio di studi all'estero): vedremo se saranno mantenute.
Nel mio caso, non avrei mai potuto studiare qui a Parigi senza l'aiuto (economico e morale) della mia famiglia che mi ha sostenuto e ha sempre tifato per me.

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